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Beatles: non solo musica!

Tutti conosciamo le loro canzoni ma non tutti sappiamo dell’esistenza dei loro film.


Quando si parla di anni 60 non si può che pensare ai Beatles. Noi tutti conosciamo la band e la loro innovazione in ambito musicale, che ha segnato per sempre la storia del rock, dando un volto nuovo al genere.

Ciò che non tutti sanno, però, è l’esistenza di ben 5 film, che vedono la band protagonsita.

Il gruppo è stato uno dei primi ad usare la settima arte come mezzo di promozione, per il lancio di nuovi Album. L’utilizzo dei singoli nella soundtrack è stato fondamentale per il successo della pellicola e dei brani stessi.

Nel 1964 solo dopo un’anno e mezzo di presenza nel panorama della musica mondiale, la band si trovava già nel boom della propria carriera.

Il Manager, Brian Epstein, sfruttando le conoscenze del manager di Elvis, ottenne un ingaggio cinematografico per i Fab Four.

Inizialmente gli artisti non erano per niente entusiasti della proposta. Vedevano spesso altri gruppi utilizzati solo per la promozione del film o di contorno agli attori e alla sceneggiatura.

Il tutto cambiò, quando come regista venne scelto Richard Lester, il quale aveva lo stesso gusto anarchico e rivoluzionario dei Beatles e ciò intrigò particolarmente i ragazzi.



Iniziò quindi la produzione di “A Hard Day’s Night”, che vide come produttore Walter Shenson, regista Lester e come sceneggiatore Alun Owen. Quest’ultimo seguì la band in tour, con lo scopo di catturare la loro essenza e trasformala in una vera e propria sceneggiatura, che per molti verrà successivamente considerato un capolavoro.

Mentre il copione prendeva vita per mano dei tre grandi nomi citati in precedenza, questo periodo vide Paul e John concentrati nella produzione di un nuovo album.

Il fatto che la band fosse impegnata in due progetti contemporaneamente, dava poche aspettative ai fan e vedeva la critica pronta a distruggere la loro carriera agli albori.

Contrariamente al pensiero comune i due grandi autori crearono 13 brani, che andarono poi a formare uno dei più rivoluzionari e conosciuti album della band.

Il film inoltre fu candidato a due premi Oscar e incassò 10 volte il costo di produzione al botteghino.


Nel 1965 scrissero e produssero un nuovo film chiamato “Help!” In contemporanea alla creazione dell’omonimo album.

E’ qui che incorporarono la famosa hit “Yesterday”.

Il film fu diretto nuovamente da Lester. Il successo della pellicola e l’incasso al botteghino contribuirono alla creazione del primo tour suonato negli Stadi.



Dopo la morte del manager e con il successo del singolo “All You Need Is Love” da Summer Of Love, Paul McCarthy ebbe l’idea per un nuovo film.

Venne autoprodotto con un’equipe ristretta, alcune 16mm e con la partecipazione di pochi attori amici e comparse varie.

La band attraversò la countryside inglese filmando la loro esperienza, nacque cosi “Magical Mistery Tour”.

Il film ha un aspetto psichedelico e dissociato, venne pubblicato al Boxing Day nel 1967 e fu trasmesso in bianco e nero.

All’epoca non venne compreso dal pubblico e dai fan tanto che la band si trovò costretta a scusarsi pubblicamente.

Ora, invece, viene considerato un vero e proprio cult dimostrando ulteriormente l’avanguardia della loro arte.




“Yellow Submarine” infine è un film di animazione, che vede la band apparire solo nelle ultime scene. I personaggi sono comunque ispirati ai membri del gruppo e furono disegnati da Heint Edelmann e il suo team.



C’è stata una proposta per una serie TV nel 1968, che per svariati motivi interni alla band non venne poi realizzata.


L’ultimo film che vede protagonisti i Beatles fu “Let It Be” . Il gruppo si ritrovò per un ultimo concerto dopo che George Harrison avevo già lasciato e poi ricongiunto la band. L’intero film segue il concerto che fecerò sul Rooftop della Apple Record al 3 Savil Row, Westmister.

Linsday Hogg fu la regista del docufilm, che venne rilasciato successivamente all’abbandono della band di Paul nel 1970.



Possiamo concludere affermando che questi film sono un vero e proprio reperto. Testimoniano la connessione e la sintonia musicale che questi artisti condividevano l’uno con l’altro, tutt’ora in attesa di essere equiparata da qualcuno.



Giorgia Testa

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